La tua percezione della realtà, ma anche la realtà stessa, dipende dagli aspetti sui quali decidi di concentrare il tuo pensiero
“Non sono gli eventi ma il nostro punto di vista riguardante gli eventi che è il fattore determinante. Dovremmo essere più preoccupati di rimuovere i pensieri sbagliati dalla mente che rimuovere gli ascessi e i tumori dal corpo”. A pronunciare queste parole, quasi duemila anni fa, era il filosofo greco Epitteto, ma il loro valore universale fa sì che potrebbero essere state tranquillamente scritte oggi. Questo antico pensatore, infatti, già ai suoi tempi aveva imparato una lezione preziosa e importante: a provocare i problemi che ci angosciano non è quello che ci succede, bensì la nostra reazione a ciò che ci succede.
Ci sono cose della vita che possiamo controllare e altre che sono invece fuori dal nostro controllo. Gli eventi esterni appartengono questa seconda categoria: dunque non ha senso cercare di alterare il loro corso, perché semplicemente non dipendono da noi. Smettendo di preoccuparcene possiamo eliminare una grossa quantità di inutili frustrazioni e ansie dalla nostra esistenza. In compenso, ci sono due cose che possiamo controllare, sempre stando a quanto sosteneva Epitteto: le nostre azioni e i nostri pensieri.
È tutta questione di punti di vista
Vi sembra poco? In realtà è tantissimo. Le nostre sensazioni, le nostre emozioni, perfino il significato che attribuiamo alle singole esperienze, dipendono tutte proprio dal nostro pensiero, e in particolare dai nostri punti di vista. Pensate al nostro cervello come a una telecamera: non è in grado di percepire tutte le sfaccettature della realtà, bensì soltanto l’inquadratura e l’angolazione sulla quale ci concentriamo. Immaginate di dover riprendere le scene di una festa: se decidessimo di fissare l’obiettivo su un gruppo di persone che discutono o che litigano, ci faremmo l’idea che il party sia stato un fiasco, spiacevole e frustrante. Ma se invece fissassimo lo sguardo dall’altro capo della stanza, dove i partecipanti stanno ridendo e si stanno raccontando barzellette, la festa assumerebbe tutta un’altra immagine, divertente e spassosa.
Ecco, l’operazione che abbiamo immaginato in questo piccolo esperimento è esattamente la stessa che conduciamo quotidianamente, senza nemmeno rendercene conto, in ogni momento della nostra vita. La nostra felicità o la nostra tristezza dipendono solamente dagli aspetti della realtà sui quali concentriamo la nostra attenzione. E non è solo un fatto di percezione: l’idea che ci facciamo della realtà è infatti in grado addirittura di dare forma alla realtà stessa. La fisica quantistica ci insegna che il nostro pensiero, conscio o inconscio, non è in effetti nient’altro che un’onda, una vibrazione, una frequenza. Quindi, come tutte le forme di energia, è soggetta ad una semplice legge scientifica: il simile attrae il simile. Se ti lamenti, ti preoccupi o provi paura, insomma se pensi a ciò che non vuoi, in realtà lo stai inconsapevolmente attirando. Se vivi la vita con un atteggiamento positivo, al contrario, attrarrai persone e situazioni positive. Dipende tutto da ciò su cui scegli di concentrarti: dunque, non impostare la mente sul pilota automatico, ma fai in modo di prenderti la tua consapevolezza e la tua libertà.
Il pensiero si controlla con le domande
Il modo più potente per controllare i tuoi pensieri sta nell’uso delle domande. Il cervello è fatto in modo tale da fornirci una risposta a tutto ciò che gli chiediamo: ovvero, da farci trovare tutto quello che cerchiamo. Se ci domandiamo: “Perché ho questo problema?”, la nostra concentrazione sarà tutta orientata sul problema, vero o presunto che sia. Se ci chiediamo: “Come posso risolverlo?”, il cervello ci fornirà una risposta molto più utile e potente. Basta porsi le domande giuste per iniziare a cambiare, da oggi, la nostra vita.
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