Nessuna esperienza di per sé è positiva o negativa, persino quella del coronavirus. Dipende tutto dalle storie che ci raccontiamo
C’è un’antica e famosa leggenda della tribù Cherokee, che si narra sia stata raccontata per la prima volta, secoli fa, da un vecchio e saggio capo indiano al suo nipotino. “Vedi, ragazzo”, disse il nonno, “dentro ognuno di noi ci sono due lupi, costantemente in lotta tra di loro. Uno è il lupo nero, che rappresenta rabbia, invidia, gelosia, dolore, rimpianto, autocommiserazione, senso di colpa, risentimento, inferiorità, arroganza. L’altro è il lupo bianco, che rappresenta gioia, pace, amore, speranza, serenità, umiltà, gentilezza, empatia, sincerità, compassione”.
Il bambino ascoltò in silenzio, riflettè per un minuto e poi chiese al vecchio: “E quale tra i due lupi vince?”. “Quello che nutri”, gli rispose semplicemente il nonno. Credo che, mai come in questo momento, possiamo renderci conto della profonda verità che si nasconde dentro questa leggenda.
I due lupi al tempo del coronavirus
In questa fase di pandemia, di quarantena e di crisi, è facile sentire il lupo nero dentro di noi che ci ulula frasi come: “Stiamo finendo il cibo, l’acqua, stiamo andando in rovina, la nazione è fuori controllo, il mondo va a rotoli, la politica non ci aiuta, è tutta colpa degli altri, che senso ha impegnarmi, quelli che hanno successo sono dei fortunati a cui è è girato tutto per il verso giusto, al contrario di me…”.
Eppure, se ascoltiamo bene, dentro di noi possiamo sentire anche la voce del lupo bianco, che ci racconta che persino questa situazione così difficile porta con sé una preziosa opportunità. Penso che tutti quanti noi lo abbiamo sperimentato in prima persona nelle nostre vite: se torniamo indietro con la memoria, quanti periodi che sembravano così difficili e dolorosi, a lungo termine, con il senno di poi, hanno avuto un esito favorevole, si sono conclusi per il meglio?
Vedete: la fortuna o la sfortuna, la positività o la negatività degli eventi, sono solamente delle nostre rappresentazioni. Lo stesso avvenimento che da qualcuno viene vissuto come una maledizione può rappresentare invece la salvezza per qualcun altro. Dipende tutto da come interpretiamo quello che ci succede. Da quale dei due lupi decidiamo di nutrire.
Cambia il tuo punto di vista
E i possibili modi di interpretare una situazione, perfino quella del coronavirus, sono infiniti. Non siamo costretti a vedere la vita come ci hanno detto di vederla, a pensarla come la pensano tutti gli altri o a viverla come qualcun altro ha deciso per noi. Tutte le nostre esistenze, le nostre esperienze, perfino le nostre identità non sono verità assolute, bensì il frutto delle storie che ci raccontiamo, dal punto di vista che abbiamo scelto.
Ma questo punto di vista può essere cambiato in qualsiasi momento con un altro, se non è più funzionale a noi, se non ci porta ad essere felici. È una nostra responsabilità quella di trovare il modo più utile di pensare il nostro contesto, di trasformarne il significato da danno a vantaggio. Se ci riusciamo, improvvisamente ci rendiamo conto delle nostre possibili scelte e del potere che abbiamo a disposizione, modifichiamo il nostro stato psicofisico e di conseguenza anche i nostri comportamenti.
Come raccontare una storia più positiva
Ci sono tantissimi strumenti sui quali possiamo agire per riuscirci. Dalla postura (con la testa alta e le spalle aperte invece che chiusa e ricurva) all’espressione facciale (sorridente e rilassata invece che tesa e depressa), dalle parole che usiamo (proviamo ad esempio a rispondere con termini positivi quando ci chiedono “Come stai?”) fino alle notizie che ascoltiamo dai media o alle persone di cui ci circondiamo. Sono tutti modi per smettere di nutrire il nostro lupo nero e cominciare a rafforzare quello bianco.
Cominciate subito, con questo esercizio: provate a modificare seduta stante la vostra interpretazione di questo periodo di quarantena, concentrandovi non sulle paure e sulle ansie che vi genera, ma sulle occasioni che vi crea. Potrebbe essere difficile da fare, all’inizio, ma se vi sforzate un po’ sono sicuro che inizierete a sentire dentro di voi l’ululato del lupo bianco.
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