La pandemia ti mette ansia? Ecco che cosa puoi fare

Il senso d’incertezza verso il futuro che si prova durante la quarantena può mettere ansia: un’emozione comprensibile, ma che possiamo imparare a gestire

Ansia
Ansia (Foto di Pete Linforth da Pixabay)

Insieme alla paura, una delle emozioni più diffuse tra le persone in questo periodo di quarantena è senza dubbio l’ansia. In effetti, l’ansia è una sorta di parente stretta della paura: è uno stato psicofisico di timore o preoccupazione persistente, associato a situazioni che tuttavia non presentano alcun pericolo o alcuna minaccia immediata.

Come tutte le emozioni umane, anche l’ansia è una reazione assolutamente comprensibile di fronte a molte situazioni: alcuni la provano prima di prendere l’aereo, altri quando devono farsi strada nel traffico, altri ancora quando devono parlare in pubblico. Il problema sorge quando l’ansia non è temporanea e collegata ad uno specifico evento, bensì diventa eccessiva e soprattutto costante.

Perché ci sentiamo ansiosi

E proprio questo è il caso in cui ricadono oggi molte persone, di fronte alla pandemia, al rischio del contagio, alla recessione economica, al senso di incertezza verso il futuro, di perdita del controllo sulla propria vita o addirittura di disastro imminente. Uno scenario che si manifesta con sintomi fisici come la tachicardia, il respiro corto, i tremori, la sudorazione eccessiva, mal di testa o di stomaco, tensione muscolare e problemi a prendere sonno, ma anche emotivi come il nervosismo, l’irrequietezza, l’irritabilità, la difficoltà a concentrarsi, o finanche il panico.

Come dobbiamo comportarci se ci sentiamo travolti dall’ansia? Una possibile soluzione, che vale anche per molti altri problemi, è sempre quella di coltivare la cura di se stessi: mangiare sano, fare esercizio fisico, dormire a sufficienza, riconnettersi e prendersi del tempo per fare cose che ci piacciono. Altrettanto importante è prestare attenzione alla nostra fisiologia: quando stiamo entrando in uno stato d’ansia, possiamo modificare la nostra postura, aprendo le spalle e raddrizzando la testa, oppure sorridere, o ancora alzarci in piedi e ballare. Insomma, lanciare dal cervello al nostro corpo un segnale emotivo completamente differente.

Come affrontare l’ansia

Ancora, possiamo adottare tecniche di rilassamento, che vanno dalla semplice respirazione profonda (quattro secondi di inspirazione seguiti da quattro secondi di espirazione), che serve anche ad abbassare la frequenza del battito cardiaco, alla meditazione, fino alla visualizzazione: ad esempio, proviamo a chiudere gli occhi e ad immaginarci le nostre preoccupazioni che galleggiano sulle onde del mare che le porta via, oppure ad immaginare noi stessi come persone fiduciose e forti, che hanno a disposizione tutte le risorse che servono per gestire la situazione.

Ma la risposta che ritengo forse più produttiva in assoluto di fronte all’ansia è semplicemente quella di accettarla. Se il nostro obiettivo è quello di non sentirci mai più ansiosi per tutto il resto della nostra vita, siamo molto probabilmente destinati a rimanere delusi. Invece di cercare di cancellare un’emozione perfettamente umana, che fa parte di noi, cerchiamo un modo per gestirla, così da farla diventare non più un ostacolo che ci blocca ma uno stimolo che ci spinge.

Dal blocco all’azione

Proprio quella stessa adrenalina che ci fa sentire nervosi e stressati può diventare la nostra energia positiva che ci motiva ad affrontare la sfida che troviamo di fronte a noi. Certo, bisogna cambiare il nostro atteggiamento, abbracciare la fiducia, concentrarci non tanto sui pericoli o sulle difficoltà percepite, quanto sulle risorse e sui punti di forza di cui disponiamo.

Invece di chiederci: “Perché sono così ansioso?”, proviamo a porci un’altra domanda: “Che cosa posso fare per migliorare questa situazione?”. Costringeremo il nostro cervello a cambiare il punto di vista da cui guardiamo le attuali circostanze e a trovare quelle vie d’uscita che dipendono da noi. Scoprirete che essere ansiosi non significa necessariamente che possiamo agire.

Diario dalla quarantena

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