In questi periodi avvertiamo più che mai il bisogno di sicurezza. Che, però, non dobbiamo cercare all’esterno, ma all’interno. Diventando modelli positivi
In un periodo di così forte incertezza, si fa sentire più potente che mai la necessità di trovare la propria sicurezza, uno dei bisogni primari dell’essere umano. Ma l’esplosione dell’epidemia di coronavirus ci ha anche insegnato quanto volatile sia la presunta e illusoria sicurezza che crediamo di costruirci all’esterno.
I nostri beni materiali, il nostro conto in banca, il nostro lavoro fisso, il nostro matrimonio “finché morte non ci separi”, i nostri stessi affetti. Tutto ciò che consideriamo stabile e immutabile nella nostra vita può essere spazzato via in un secondo, perfino da un microscopico virus che non siamo nemmeno in grado di vedere ad occhio nudo. L’esistenza è in perenne cambiamento, sempre e comunque, che ci piaccia o no.
La sicurezza sta dentro di noi
E allora dove possiamo individuarla, questa sicurezza di cui oggi più che mai avvertiamo il bisogno? Non certo dai giornali, dalle televisioni, dai social network, che ci inondano invece di messaggi di ansia e di terrore. Possiamo scoprirla nella fonte di pace più ricca e inesauribile di cui disponiamo: quella che si trova dentro di noi.
Questo è il momento ideale, anche grazie al tanto tempo in più che ci ritroviamo improvvisamente per le mani, per lavorare su noi stessi. Per dedicarsi alla cura di sé, a livello fisico (sonno, alimentazione sana, esercizio regolare), ma anche a livello mentale ed emotivo.
Cura di sé, delle relazioni e del lavoro
Prendiamoci dei momenti sottratti alla routine quotidiana per ascoltare le nostre emozioni, accoglierle e guardarle in faccia, anche le più spiacevoli che sono diventate una compagnia familiare in questi giorni. Riflettiamo sulla nostra situazione, chiediamoci a che punto siamo della nostra vita, e facciamo programmi su cosa intendiamo cambiare o sviluppare quando arriverà il momento di uscire di nuovo dalle nostre case. Esercitiamo la nostra creatività alla ricerca di quelle soluzioni innovative di cui c’è tanto bisogno in questi periodi di transizione.
Ma dedichiamoci anche alla cura delle nostre relazioni, nutrendo (anche a distanza) i rapporti con la famiglia, con gli amici, con il partner, con le persone a cui vogliamo bene e che amiamo, dando una mano a quelli che sono più in difficoltà di noi.
E dedichiamoci alla cura del nostro lavoro, cogliendo le opportunità offerte oggi dallo smart working e programmando le strategie per ripartire presto, nello stesso posto di lavoro o in un altro, nello stesso settore o in un altro, preparando il modo migliore per rimetterci sul mercato o addirittura per lanciare quell’attività in proprio o quell’idea imprenditoriale che abbiamo sempre avuto troppa paura per realizzare.
Mentalità di leadership
Non c’è nulla di strano nel sentirsi spaventati o impauriti: tutti lo siamo, perché tutti subiremo gli effetti di questa situazione. La differenza, però, come capita in occasione di ogni crisi, la farà la mentalità con la quale la affronteremo. Se pensate che sarà la fine del mondo, purtroppo lo sarà. Se pensate che sia un nuovo inizio, sarà così. Almeno per voi.
Il cambiamento andrà avanti comunque per la sua strada: noi possiamo tentare di opporci (invano), oppure decidere di accettarlo e di cavalcarlo. E dunque di cambiare anche noi, partendo dalla comunicazione con noi stessi, ovvero da come pensiamo e interpretiamo gli ostacoli che ci si pongono davanti, e poi dalla comunicazione con gli altri.
Se riusciamo ad adottare un atteggiamento fiducioso e proattivo in un momento così duro per tutta la collettività, infatti, abbiamo la straordinaria opportunità di diventare leader e modelli positivi. Per la nostra famiglia, i nostri amici, i nostri colleghi, il nostro settore lavorativo. Stare meglio noi stessi e contribuire a far star meglio gli altri. C’è forse qualcosa di più bello, nella vita?
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