Non lasciatevi bloccare dai vostri timori, ma agite e superateli. È tutta una questione di pratica
“L’unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa”, affermava l’allora presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosevelt, negli anni ’30. È una frase molto famosa e ad effetto, che aveva una sua logica calata nel contesto economico in cui fu pronunciata, quello della Grande depressione, ma che oggi dobbiamo necessariamente leggere con un certo spirito critico. Avere paura della paura, infatti, di per sé è un concetto privo di senso. Come tutte le emozioni che normalmente definiamo “negative”, non va demonizzata: il loro obiettivo non è quello di distruggerci, ma di inviarci un messaggio, un segnale, una lezione che spetta a noi raccogliere e mettere a frutto.
Nel caso della paura, il suo compito atavico è quello di indicarci i potenziali pericoli da evitare, in modo da garantire la nostra sopravvivenza. Tutte le persone intelligenti temono qualcosa, ma tutte le persone coraggiose sanno anche come superare i loro timori. Il coraggio non è, come ci insegna la nostra società, una qualità eroica o eccezionale, ma una virtù che va coltivata e praticata quotidianamente. Essere coraggiosi non significa non avere mai paura, bensì essere capaci di non farsi paralizzare da essa, di agire accettandola e affrontandola. Aristotele scriveva che chi non ha paura perché non tiene conto dei rischi è soltanto un temerario; chi invece analizza la situazione, e trova il modo di superare i pericoli, è realmente coraggioso.
La paura nasce dall’ignoranza, il coraggio dalla fiducia
Molte persone, al contrario, evitano di agire proprio perché hanno paura. Talvolta si bloccano, o addirittura si sentono male in anticipo per le eventuali conseguenze negative delle loro azioni: questo timore di sbagliare, o di essere giudicati in modo negativo, deriva spesso dai condizionamenti ricevuti dall’esterno, magari dalle critiche che i genitori ci hanno rivolto in età infantile. Ma è trovando il coraggio di affrontare e di superare quella situazione complicata, che tanto ci spaventava, che possiamo finalmente acquisire più sicurezza, più fiducia in noi stessi. È tutta una questione di pratica. Se vi chiedessi se avete paura di salire su una bicicletta, mi rispondereste di no, facendovi una risata. Perché? Perché l’avete fatto migliaia di volte, e quindi siete divenuti fiduciosi nelle vostre doti da ciclisti. Eppure c’era un tempo, da bambini, in cui la bici vi spaventava, perché era un oggetto che non conoscevate e non sapevate come maneggiare. La paura, in effetti, nasce dall’ignoranza: solo sperimentando, provando e conoscendo in prima persona quello che ci intimorisce possiamo sviluppare la nostra confidenza e quindi, in ultima analisi, il nostro coraggio. Guarda negli occhi ogni cosa di cui hai paura e pensa che riuscirai a superarla. Così, quando deciderai di saltare nel vuoto davanti a te, nell’ignoto, nel futuro, scoprirai che è molto meglio di quanto avessi immaginato.
“È solo una scelta. Niente sforzi, niente lavoro, niente occupazioni, niente risparmi o denaro. Una scelta, proprio ora, fra paura e amore. Gli occhi della paura vogliono che voi mettiate serrature più grandi alla vostra porta, che vi compriate delle armi, che vi isoliate. Gli occhi dell’amore, invece, ci vedono tutti come una cosa sola. Ecco che cosa possiamo fare per cambiare il mondo, proprio adesso, in un giro di giostra migliore. Prendiamo tutti i soldi che spendiamo in armi e nella difesa ogni anno e spendiamoli invece per cibo, vestiti ed educazione per i poveri nel mondo, e basterebbero a farlo molte volte, nessun essere umano escluso, e potremo esplorare lo spazio, insieme, sia interiore che esteriore, per sempre, in pace”.
Bill Hicks, “Revelations”, 1993
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